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I partecipanti (escluso l'Autore) |
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Il Chimenti controlla la qualità delle corbezzole locali |
Bella giornata ma poca partecipazione alla domenicale passeggiata ecologico-sportiva. Oltre a me ed al Cerbioni c'erano Barone, il Chimenti, il Brucini ed il Caciagli. Che gli assenti si siano spaventati per il (poco) freddo del giorno prima? Nell'attesa di una risposta giova dire che dirigemmo di primo acchìto verso Balconevisi ma poi, spaventati per l'eventuale imminente afflusso di turisti multietnici invogliati nel ridente paesino dalle leccornìe trifolate locali e dal palio del Papero, abbiamo parcheggiato in un posto più tranquillo è cioè davanti al cimitero di Buecchio (più tranquillo di così!). Da lì, prendendo strade e sentieri inusuali abbiamo girovagato un pò tra campi e boschi per un'oretta e mezza sperando in cuor nostro che i tanti cacciatori infrattati non ci scambiassero per fagiani e pernici da impallinare. La passeggiata è stata tutto sommato bella anche se ne abbiamo fatte di migliori; c'è da dire che, ove non supplì lo sforzo sportivo o la bellezza dei panorami egolesi soccorse l'iniziativa chimentiana che individuando di volta in volta, sorbe, meluzze, corbezzole e olive (solo per testare la qualità del raccolto) fece riempire al sottoscritto una buona metà della bisaccia che porto sempre con me. Non contenti, al ritorno una breve digressione alla Borghigiana (dove esiste un generoso nocio), procurò a tre della congrèga anche un certo quantitativo di noci. Bilancio della giornata, dunque, positivo.
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Partenza |
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Presso la Pieve di San Giovanni |
La bella giornata ha ispirato molti soci della CdBC a presentarsi in orario al solito appuntamento liceale. Assente (giustificato) Giancanio e presente (un pò a sorpresa perché si riteneva, a torto, ancora nell'isola sarda) Alberto Chimenti. Gli altri, oltre a chi scrive, erano il Brotini, il Brucini, il Caciagli, il Cerbioni, il Turi, il Panicacci e Barone. Questa volta nessuna disputa per stabilire l'itinerario: il Turi ha esposto un papello dove aveva riportato il percorso di alcuni itinerari del Martini (autorità indiscussa e indiscutibile del trekking popolare toscano) e di fronte al sacro testo, quando la scelta è caduta sull'itinerario martiniano N.29, nessuno ha avuto alcunché da ridire.
In effetti si tratta di un bel giro che si svolge principalmente in costa con alcune vedute sulle colline a sud di San Miniato notevolissime.
Lasciata l'auto davanti al cimitero di Collebrunacchi ci siamo quindi avviati verso l'amena località (sede di celebre trattoria), poi siamo saliti a Gello e da qui, passando per SottoGello siamo calati sulla Pieve di San Giovanni a Corazzano da dove siamo sbucati sulla rotabile di Val d'Orlo. Dopo circa trecento metri siamo risaliti sulla destra, dove, siamo andati a risbucare sulla stradina asfaltata di Collebrunacchi che ci ha riportati alle auto.
La giornata era magnifica, il cielo azzurro e limpido permetteva allo sguardo di spaziare scoprendo colline e montagne assai lontane.
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La strana composizione cipressesca |
Ad un certo punto siamo passati davanti ad uno strano manufatto (un cipresso modificato?) che ci ha stupito.
Sull'irrisolta questione se siano più ladri i cacciatori o quelli che fanno le lastre (questione dibattuta con contrastanti prospettive dal Turi e dal Cerbioni) la camminata è finita in circa 2 ore e 10 minuti.
Chilometri percorsi? A occhio una decina. Voto al percorso? (da 1 a 10): 8 e mezzo.
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