dal Settembre 1982 sui sentieri della Toscana...

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USCITA del 26/12/2011 (Santo Stefano)

Udite, udite!! Nonostante le reiterate assicurazioni fatte da qualcuno in merito alla sua sicurissima presenza all'escursione programmata per Santo Stefano... tònfa! Alla partenza dal piazzale del Liceo, luogo classico di appuntamenti per buoni camminatori, stamani alle otto c'erano solo i sòliti due (chi scrive e il buon Cerbioni automunito di Merdeces d'ordinanza).
"O bravi bìscheri!" diranno i miei piccoli lettori dandosi di gomito tutti contenti accanto al termosifone mentre, al calduccio, spiluzzano ciò che resta del pandoro natalizio.
"E invece no!" rispondo per tutti (due) io, ricordando ancora la bella e corroborante camminata sotto il chiaro solicello invernale dove la campagna samminiatese risaltava, splendidamente, nelle luminosità schietta lasciata nell'aria dal vento dei giorni passati che faceva risaltare nitidissime, le più lontane cime delle Apuane.
Una zoomata su San Miniato e gli Appennini innevati
Veduta verso Monte Serra
Dove siamo andati? Mi verrebbe voglia di 'un dirvelo nemmeno, ma, considerata la voglia d'esser buoni che prende tutti (anche i più birboni) sotto le Feste, vi dirò che, lasciata l'auto (la mia) alla Borghigiana, io e il mio compagno d'avventura, ci siamo incamminati verso Casale. Da lì a Cusignano e poi, scesi a Cafaggio, siamo tornati al punto di partenza passando dal Volpaio.
Scorcio sulla campagna dalla strada del Volpaio
Zitti zitti, s'è fatto la nostra buona decina di chilometri parlando del più e del meno e così, confezionando decine di ricette infallibili, se adottate, a guarire il mondo dei suoi mali, quasi senza accorgersene arieccoci al punto di partenza in poco più di due ore e fine della storia.


Nelle foto alcune belle immagini dei panorami di cui abbiamo goduto in questa giornata.

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USCITA del 4 Dicembre 2011 (Domenica)

Panorama su San Miniato
Una new entry, stamani. E' Evelina from Holy Cross, introdotta ai naturalistici piaceri della CdBC dal Caciagli. E oltre a lei e a me, eccoci in otto considerando anche il Cerbioni, il Brucini, Francesca Brotini, il Chimenti, il Panicacci e l'Ammannati.
Il Cerbioni e Francesca guidano il gruppo..
Stanotte era piovuto, il cielo minacciava pioggia e così la decisione di non prendere nemmeno le auto e di andarsene a piedi a Cigoli (e ritorno) è stata accettata da tutti di buon grado.
Camminata sull'asfalto, quindi e percorso netto San Miniato- Cigoli a ritorno, effettuato in un'ora e mezzo.
Come sempre accade il cielo, essendo tutti noi previdentemente ombrellomuniti, si è guardato bene dal piovere. Meglio così.

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USCITA del 13 Novembre 2011 (Domenica)

Bellissima giornata, fresca e soleggiata, invitante per tutti coloro che, come noi, credono nelle proprietà salutari, benefiche, solidali, digestive, diuretiche, antiossidanti e culturali (perché no?) di una bella passeggiata in campagna in compagnia di amici.
Stamani c'era anche un nuovo arrivato; introdotto da Francesca ecco quindi ..... (non ricordo il nome, accidenti!) di Cortona che, amante della natura, delle scarpinate e delle ascensioni alpine, è stato subito accolto calorosamente in seno alla nostra mitica, epica, nonché stoica Compagnia.
Verso Collegalli. Giancanio con il nuovo amico della Compagnia
Chi osasse definire banale la camminata da Balconevisi a Collegalli si vede che mette in non cale i bellissimi panorami, l'alternarsi delle lievi salite e delle piacevoli discese, l'aria tersa e pulita e l'armonia della natura che, da sempre, caratterizza questa piacevolissima escursione sul crinale aperto che congiunge le due province di Pisa e di Firenze, storicamente nemiche quando Berta filava, ma gemellate adesso da una così piacevole comunanza di manufatti culturali e piacevolissimi panorami.
Quindi, ricapitoliamo:
il sottoscritto, Giancanio, il Caciagli, Barone, il Panicacci, Alberto Chimenti, l'avvocato Brucini (oltre alla già nominata Francesca ed al suo amico aretino) non hanno perso tempo in chiacchiere per cercar di trovare un itinerario che andasse bene a tutti: una volta che è stato fatto il nome di Balconevisi, non dico la maggioranza dei presenti, ma addirittura l'unanimità della Compagnia, ha accettato entusiasticamente la proposta accogliendola con grida di "Hurrà!", passi di danza e lanci in aria di berretti in segno di giubilo (si fa per dire).
Giancanio rifiuta di farsi ritrarre con Alberto.
Lasciate le auto nell'opportuno parcheggio della Piazza Maggiore di Balconevisi, ci siamo quindi diretti a passo svelto (ché il freddino pungente non invitava a dilungarsi) verso nord (insomma, verso Collegalli) dove giungemmo in un'oretta di camminata sportiva dove la poca fatica fu resa più leggera dalle piacevoli e interessanti conversazioni che nascevano tra i camminatori esemplificando nella realtà quanto consiglia il celebre detto latino: "Mens sana in corpore sano" (unico neo la mancata riappacificazione fotografata tra due membri della CDBC di cui uno si rifiutò energicamente di lasciarsi ritrarre mentre stringeva la mano al suo, più docile, avversario).
Giunti alla nostra meta (la Fattoria di Collegalli), è bastato poi girare di 180 gradi sui nostri stessi piedi per ritrovarci, ma in direzione opposta, sulla stessa strada per la quale eravamo venuti; ecco perché in poco più di due ore la nostra non lunga ma corroborante scarpinata si è conclusa in maniera serena e piacevole per tutti.
Alla prossima!

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USCITA del 30 Ottobre 2011 (Domenica)

Stanotte è tornata l'ora solare il che ci ha regalato un'ora in più di sonno. Ecco quindi che, freschi come rose ci siamo ritrovati al Piazzale dell'ex-Liceo pronti come non mai alla solita scarpinata. I presenti? eccoli: oltre a me, Francesca, Alberto, Brotini, Barone, Panicacci, Giancanio e i Cerbioni.
Il Gruppo in marcia dopo la partenza dalla Casaccia
Non eravamo in vena di contestare nessuno, così abbiamo seguito il consiglio del Barone e siamo andati con sole due macchine (dato che eravamo in 8) alla Casaccia.
Da lì abbiamo fatto un giro di due ore che ci ha portati a Bucciano e poi, attraverso un crinale ed un sentiero poco battuto al punto siamo tornati al punto di partenza.
Dopo Bucciano, sulla strada del ritorno
La passeggiata è stata piacevole indubbiamente, solo verso il termine c'è stato un episodio spiacevole che ha turbato la tranquilla proverbiale armonia che accompagna il Gruppo. 
Le ragioni sono sconosciute ma tutto è avvenuto allorché Giancanio e il Chimenti, dopo aver precedentemente sottoscritto una forse troppo precipitosa riappacificazione (dopo i noti fatti di due settimane fa), chissà perché hanno ripreso a punzecchiarsi e dalle parole in breve tempo sono passati alle ingiurie e da queste ai fatti.
La rissa....

Eccoli, in una foto presa a loro insaputa, mentre se le stanno dando di santa ragione, e non soltanto con le mani....

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USCITA del 16 Ottobre 2011 (Domenica)

I partecipanti (escluso l'Autore)
Il Chimenti controlla la qualità delle corbezzole locali
Bella giornata ma poca partecipazione alla domenicale passeggiata ecologico-sportiva. Oltre a me ed al Cerbioni c'erano Barone, il Chimenti, il Brucini ed il Caciagli. Che gli assenti si siano spaventati per il (poco) freddo del giorno prima? Nell'attesa di una risposta giova dire che dirigemmo di primo acchìto verso Balconevisi ma poi, spaventati per l'eventuale imminente afflusso di turisti multietnici invogliati nel ridente paesino dalle leccornìe trifolate locali e dal palio del Papero, abbiamo parcheggiato in un posto più tranquillo è cioè davanti al cimitero di Buecchio (più tranquillo di così!). Da lì, prendendo strade e sentieri inusuali abbiamo girovagato un pò tra campi e boschi per un'oretta e mezza sperando in cuor nostro che i tanti cacciatori infrattati non ci scambiassero per fagiani e pernici da impallinare. La passeggiata è stata tutto sommato bella anche se ne abbiamo fatte di migliori; c'è da dire che, ove non supplì lo sforzo sportivo o la bellezza dei panorami egolesi soccorse l'iniziativa chimentiana che individuando di volta in volta, sorbe, meluzze, corbezzole e olive (solo per testare la qualità del raccolto) fece riempire al sottoscritto una buona metà della bisaccia che porto sempre con me. Non contenti, al ritorno una breve digressione alla Borghigiana (dove esiste un generoso nocio), procurò a tre della congrèga anche un certo quantitativo di noci. Bilancio della giornata, dunque, positivo.

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USCITA del 9 Ottobre 2011 (Domenica)

Partenza
Presso la Pieve di San Giovanni
La bella giornata ha ispirato molti soci della CdBC a presentarsi in orario al solito appuntamento liceale. Assente (giustificato) Giancanio e presente (un pò a sorpresa perché si riteneva, a torto, ancora nell'isola sarda) Alberto Chimenti. Gli altri, oltre a chi scrive, erano il Brotini, il Brucini, il Caciagli, il Cerbioni, il Turi, il Panicacci e Barone. Questa volta nessuna disputa per stabilire l'itinerario: il Turi ha esposto un papello dove aveva riportato il percorso di alcuni itinerari del Martini (autorità indiscussa e indiscutibile del trekking popolare toscano) e di fronte al sacro testo,  quando la scelta è caduta sull'itinerario martiniano N.29, nessuno ha avuto alcunché da ridire.
In effetti si tratta di un bel giro che si svolge principalmente in costa con alcune vedute sulle colline a sud di San Miniato notevolissime.
Lasciata l'auto davanti al cimitero di Collebrunacchi ci siamo quindi avviati verso l'amena località (sede di celebre trattoria), poi siamo saliti a Gello e da qui, passando per SottoGello siamo calati sulla Pieve di San Giovanni a Corazzano da dove siamo sbucati sulla rotabile di Val d'Orlo. Dopo circa trecento metri siamo risaliti sulla destra, dove, siamo andati a risbucare sulla stradina asfaltata di Collebrunacchi che ci ha riportati alle auto.
La giornata era magnifica, il cielo azzurro e limpido permetteva allo sguardo di spaziare scoprendo colline e montagne assai lontane. 
La strana composizione cipressesca
Ad un certo punto siamo passati davanti ad uno strano manufatto (un cipresso modificato?) che ci ha stupito.
Sull'irrisolta questione se siano più ladri i cacciatori o quelli che fanno le lastre (questione dibattuta con contrastanti prospettive dal Turi e dal Cerbioni) la camminata è finita in circa 2 ore e 10 minuti.
Chilometri percorsi? A occhio una decina. Voto al percorso? (da 1 a 10): 8 e mezzo.

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USCITA del 11 Settembre 2011 (Domenica)

Il sole comincia a farsi spazio nella foschìa
Caldo era caldo ma il sole non c'era. Colpa della foschìa che offuscava il nostro volenterosissimo astro. Poco male (ci siamo detti io, il Brotini e il Cerbioni, pronti all'appuntamento rituale), tempo una mezz'oretta e verrà anche il sole. Nell'attesa dell'ora fatidica (le 8), ecco arrivare anche il Turi, il Barone, il Panicacci e... udite,udite! il puntualissimo (stavolta) Giancanio.
Panorama da San Quintino
Per evitare cacciatori e tafàni abbiamo lasciato le auto in fondo al Volpaio (nel frattempo si è aggiunto alla compagnia il Brucini) e siamo saliti su fino a ritrovare la strada che, dopo un lungo giro, ci ha riportati alle auto passando da San Quintino.
Inutile dire che nel frattempo il sole si era svegliato alla grande e la temperatura era mite; insomma: giornata splendida.
Unica (piccola) rimostranza: camminata troppo breve: alle 9 e 40 e l'era tutto bell'e finito (come dicono a Fiorenza).

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USCITA del 4 Settembre 2011 (Domenica)

Niente foto. Io, Brotini e Cerbioni. Auto alla Borghigiana poi a Casale quindi a Cusignano, si scende verso Cafaggio e si ritorna all'auto passando per il Volpaio. Tempo totale 1 ora e 40 minuti. Chilimetri percorsi: 7 (o poco più). Cronaca spartana: caldo afoso, cielo quasi coperto, qualche goccia di pioggia (innocua) nel finale.
Alla prossima.

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USCITA del 28 Agosto 2011 (Domenica)

La scritta sotto la croce delle Pieve di San Giovanni
Ci risiamo! Dopo il grande caldo (o come si fa a camminare con tutto questo caldo!), le assenze giustificate (il tale è al mare; il tal'altro è in vacanza..) e altri vari impedimenti che hanno spesso impedito ai volenterosi compagni di ritrovarsi insieme un pò più numerosi nelle mattine deputate alle classiche camminate, ci mancavano i tafani!
Questi insetti schifosissimi non solo si sentono in diritto, ogni volta che incrociano un membro della Compagnia del Buoncammino impegnato in una andatura sostenuta, sportiva e salutare, di venirlo a infastidire volandogli intorno al naso, girandogli intorno alla faccia, ronzandogli dentro le orecchie, facendo le acrobazie aviatorie tra le sue gambe con un programma completo di tutte le coreografie insettivore,  ma si sentono anche autorizzati ad azzannarlo ferocemente nelle caviglie, nei polpacci o (peggio ancora) nelle porzioni di cosce che gli estivi pantaloncini corti del malcapitato lasciano necessariamente (ma imprudentemente) scoperte.
Ritirata: Tafani - CdBC 2-0.
Che poi, qualcuno mi sa dire l'utilità dei tafani nel Grande Disegno della Natura? Non vorrei criticare i progetti del Padreterno ma se si fosse astenuto (diciamo così) dal creare zanzare e tafani, il Mondo sarebbe stato proprio da buttare?
Questi insetti rumorosi e vigliacchi (sì, vigliacchi, perché non ti affrontano a viso aperto ma cercano sempre di colpirti a tradimento, da dietro, quando non puoi difenderti) girano intorno agli oggetti e ai luoghi meno igienici che si conoscano imbrattandosi come maiali (maialini, diciamo), corrono addosso a chiunque passi nei loro paraggi e rompono le scatole alle persone più miti ed innocenti, desiderose solo di stare in pace con la natura, pretendendo anche di morderti a sangue come se  avessero avuto l'incarico (da chi sentiamo.. da quale Ente sovrannaturale?) di proteggere a costo della vita proprio quei dieci metri di strada sterrata o di sentiero nei campi, che ti trovi a dover percorrere. Io, i tafani, li sterminerei tutti.
Verso la Pieve di San Giovanni a Corazzano
Insomma sono stati proprio i tafani a rovinarci la camminata stamani. Eravamo solo in cinque, la giornata era calda ma non afosa, il sole splendeva come nelle sue migliori performances e noi avevamo deciso di fare la solita escursione partendo da Balconevisi per poi prendere la strada per Collegalli, scendere sulla destra e, dopo due orette di cammino, tornarcene all'auto.
Chi eravamo? io, il Brotini (che ha fatto da autista a tutti noi), il Caciagli, il Cerbioni ed il Turi che ci ha raggiunti a Balconevisi con la moto. Insomma, a farla breve: dopo nemmeno un quarto d'ora che si camminava eccoti i tafani. Per un pò si è fatto finta di niente, ma dopo un centinaio di metri con queste immonde bestiacce che non ti davano pace, abbiamo desistito e siamo tornati indietro.
Dopo tanto girare a vuoto, un pò di riposo...
Questo primo tempo si è pertanto concluso con il risultato Tafani - Compagnia del BC: 1 a 0.
Siamo pertanto ripiegati su Fornacino da dove abbiamo preso la stradina interna che va verso Corazzano: macché, niente da fare: ancora tafani e più feroci che mai, questi. (Si è poi saputo, dopo aver consultato gente esperta della questione, che la colpa di tutto questo era della maglietta del Brotini che, essendo bianca, attirava i tafani come fosse carta moschicida. Da tener presente che il Brotini stesso era colui che più si lamentava dei morsi dei voracissimi insetti; ma se era la sua maglietta che li eccitava!..).
Altro cambiamento di programma. Lungo lo stradone asfaltato siamo entrati a Corazzano e poi siamo saliti alla bella Pieve di San Giovanni dove ci siamo riposati cinque minuti beandoci del grandioso panorama. Poi siamo tornati a Fornacino a prendere l'auto per tornarcene a casa. La mattinata non è stata da buttare anche se la camminata è stata fatta a spizzichi e a bocconi.
Accidenti ai tafani!! (A proposito: 2 a 0 per loro).

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USCITA del 7 Agosto 2011 (Domenica)

La giornata si preannuncia calda; è la prima domenica d'Agosto... sta a vedere che all'appuntamento non c'è nessuno!
Ci vado, con scarse speranze e invece.. ecco lì la macchina del Panicacci con lui, dentro, intento a leggere il giornale. E poi arriva il Caciagli, e poi il Cerbioni ed infine, toh! Giancanio tutto abbronzato e fresco di vacanza balneare.

Nella strada sotto la Finanza
Salendo verso Manziana
La domanda non tarda a sorgere: "Dove si va?". Per una volta si dà retta all'Elefante e, a piedi, ci si incammina per Via Roma, si volta giù per Shangai salvo voltare subito a sinistra appena sorpassata la caserma della Finanza. Si percorre la stradina desueta che circonda a sud il nobile paese di San Miniato e c'è da dire che ci si offrono viste inaspettate. Quando non si può proseguire (cancello) si volta a destra e si scende nella stradina asfaltata presso la casa che fu dello Zefferi. Voltàti ancora a sinistra si risale la strada fino a che, all'altezza di Piazza Bonaparte si risale sulla destra. La salita è ripida ma breve. Si sale e poi si scende sul Convìo e da qui, dopo aver percorso un bel sentiero nel verde, si sale ancora per una stradina. Ci porta sulla strada che va a Manziana e lì andiamo. Poi, dopo altre deviazioni, scorciatoie, allungatoie e modifiche in corso d'opera, si scende di nuovo nella strada sotto San Miniato. Salita tosta verso Santa Chiara e, da qui, in due minuti alle auto che ci hanno atteso, inutili, al parcheggio dell'ex-Liceo.
Durata: 2 ore buone.
Soddisfatti.

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USCITA del 26 Giugno 2011 (Domenica)

Panorama dalla strada di Bramasole
Quando già stavo per andarmene (erano le 8 e, considerato il deserto che mi circondava da ogni parte in quella piazzetta dell'ex-Liceo, avevo poche speranze di qualche arrivo), eccoti, ticche-tocche, ticche-tocche, che t'arriva il Chimenti. Ci si conta; ci si riconta: "Due!" si concorda matematicamente. Per non darla vinta agli assenti e come sfida al destino cinico e baro si decide di fare la tradizionale sgambata domenicale da soli. Beh, più che una Compagnia sembra una Coppia del Buoncammino ma certo non ci si sgomenta per così poco.
Il Chimenti va a dare un'occhiata ad un casale in ristrutturazione
E così, andati a lasciar l'auto alla provvidenziale Borghigiana, si prende per San Goro e poi si sale a incontrar la strada che va a Collebrunacchi. Prima di arrivare alla celebre trattoria - dietrofront!- e si torna indrìo fino a dove la stradina di Bramasole sfocia sulla strada asfaltata. Da lì si scende per la scesa di Moriolo a ricongiungrsi all'auto che, fedele a all'ombra, tranquilla ci aspettava.
Tempo? Due ore o poco più.
Chilometri? Bah, diciamo otto o nove (a star larghi).
Commento: pochini, s'era pochini ma l'onore della Compagnia era salvo.

r.m.

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USCITA del 5 Giugno 2011 (Domenica)

Bella giornata (pardon: mattinata; in serata pioverà, e di brutto). Ci contiamo che siamo in 10. Ci sono anche Francesca e il Turi con tanto di Gèkke (qui, anche in una foto). E poi, sorpresa! arriva Giancanio (che non lo si aspettava più) guidando auto con Chimenti a bordo. E così se ci si somma il Caciagli, il Brotini, il Brucini, il Panicacci e l'Ammannati e non si omette il sottoscritto ecco che il totale fa 10. Mica male!

Animata discussione in un campo
Nel sentiero di fondo valle. Gèkke fa l'apripista
Ci avviamo verso Balconevisi dove si parcheggia nella piazza centrale. Si parte poi a nord prima di entrare nella bellissima vallata che sprofonda a destra. Dopo un'oretta buona di camminata, quando, traversata la piana si comincia a salire, Giancanio, bastian contrario per definizione e vocazione, decide di non seguire gli altri e di proseguire nella valle. Bèrcia che il sentiero è più bello, che c'è il sole da godere e implora aiuto morale. Gli altri lo lasciano al suo destino; io, commosso (anche perché sono con la sua auto) mi aggrego al petulante individualista. Beh, la valle è bellissima in verità e questo fa passare in secondo piano il fatto che, al termine del sentiero non si sfonda e tocca tonarsene per un'altra strada.
La Compagnia scende nel fondo valle
Va bene così: ognuno è libero di sperimentare le proprie inclinazioni al grido libertario di: "Non datemi consigli: voglio sbagliare da solo!".
Dopo due ore e passa di ottima camminata arriviamo alle auto che gli altri sono già partiti: non c'è niente da recriminare e va bene così.
R.M.

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USCITA del 29 Maggio 2011 (Domenica)

Brotini, la new-entry Maela e il Cerbioni poco dopo la partenza.
Come si fa a restare a letto con una giornata come questa? Si fa, si fa, a giudicare da tutti coloro che avevano preferito starsene al calduccio invece di presentarsi tutti pimpanti all'appuntamento solito. Insomma, se non si va a camminare con una giornata come questa (serena, limpida, calda ma non torrida, ideale insomma) tanto vale mettersi in pantofole a vita. Così ci siamo detti stamani quando, contandoci - e c'è voluto poco -, abbiamo dovuto riscontrare che eravamo solo in tre (io, il Cerbioni e il Brotini). E meno male che il Cerbioni ha pensato bene di invitare un nuovo acquisto; una sua amica (di nome fa Maela -credo-) che oltre ad incrementare di un buon 25 per cento il numero dei presenti si è dimostrata camminatrice entusiasta e preparata.
Panorama su Monte Serra e San Miniato
Panorama con ginestre
Essendo così pochi ecco che la scelta è stata facile e si è rivelata particolarmente azzeccata. Dunque: partenza da Cafaggio e poi, saliti a Cusignano abbiamo cominciato un lungo giro a semicerchio che ci ha portato a Collebrunacchi e quindi a Gello e da lì a San Quintino da dove siamo scesi fino a ritornare alle auto. Sempre di buon passo e sempre d'accordo sulla direzione da prendere non ci siamo nemmeno accorti che abbiamo camminato per 2 ore e 40! Ad un mio rapido calcolo effettuato con lo spannometro (ma poco lontano dal vero) è risultato che abbiamo fatto circa 13 chilometri (forse più che meno); una bella passeggiata e di una lunghezza che non si sperimentava da tempo, ormai. In definitiva abbiamo camminato dalle 8 e 10 alle 10 e 50 e non ce ne siamo nemmeno accorti (si fa per dire...). Bellissimi paesaggi con panorami su Meleto, su Barbialla, su San Miniato e sempre nella bellezza primaverile della natura, passando tra cespugli di profumatissime ginestre in fiore. Ho anche potuto notare che la chiesetta di Cusignano ha una vetrata rotonda che porta i simboli dei pellegrini della Francigena: la Palma e la Conchiglia: non l'avevo mai notato.
Il resoconto fotografico si può trovare al solito indirizzo di 4shared mentre qui allego tre piccole foto a ricordo dell'escursione.

R.M.

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USCITA del 22 Maggio 2011 (Domenica)

Francesca e il Panicacci verso Collegalli
Eccola qua, la prima domenica d'Estate! E come mai siamo solo in otto? Boh! Comunque quelli che ci sono, ci sono tutti. Facciamo l'appello: io (altrimenti non ci sarebbe nemmeno questa cronaca), e poi il Brotini, il Cerbioni, il Caciagli, Francesca e il Panicacci con il Barone. Manca a sorpresa il Chimenti: che si sia perso tra le macchie di mirto? All'ultimo momento si accoda anche il Brucini, in attesa di vederci sfilare con le auto davanti a casa sua. Nalla solita manfrina sul dove si va e dove non si va per questa volta la spunta il Brotini: "O perché non si lasciano le macchine a Fornacino e si sale su per la strada che va a Collegalli?" butta lì lui, con noncuranza. Beh, nessuno ha un'alternativa migliore (e nemmeno un'alternativa qualsiasi) e così tutti gli si dà retta. S'arriva a Fornacino, ridente località assai poco affollata sulla strada che dal Genovini sfreccia dritta come un righello verso Corazzano, e ci s'avvia per la stradina bianca, sulla sinistra.
Brotini, Caciagli e Cerbioni in vista di Collegalli
Cammina cammina, alla fine si incrocia una strada bianca anch'essa, ma larga e polverosa abbastanza. Sulla destra si sale verso la Croce e poi a Collegalli. All'inizio la salita pigia di brutto, ma poi, approfittando dell'ombra e della pendenza che si fa via via meno ripida, ecco che ci si abitua a quel camminare. A mezza strada il Brucini, spaventato dalla lunghezza del percorso, saluta tutti e torna indietro nonostante le insistenze del Barone, sicuro di trovare una scorciatoia da qualche parte.

Ginestre in fiore ai lati della strada
Noi si procede, indomiti. Passato Collegalli (a proposito: niente maiali nel recinto. Occheè successo?) si prosegue ancora fin quasi a Balconevisi dove, con provvidenziale deviazione a destra un'opportuna discesa ci fa calare in quattro e quattr'otto proprio davanti alle macchine in attesa a Fornacino. Durata escursione? 2 ore e venti. Kilometri? Più di 10; sicuramente.

Alla prossima.

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USCITA del 1 Maggio 2011 (Domenica e Festa del Lavoro)

Ovvìa, oggi siamo un discreto numero: otto! Sì, perché insieme al fedele cronista di queste zingarate in terra samminiatese (o giù di lì), ecco che all'appuntamento dell'ex-Liceo c'erano già, fermi ad aspettare, Cerbioni e Brotini (entrambi automuniti). Quando poi si sono materializzati il prof Caciagli e, con auto proveniente dal Basso, l'Ammannati e il  Panicacci, c'era da star certi che la penuria di camminatori registrata l'altra settimana era solo un ricordo. E mica è finita qui! Ecco (puntuale come un'allergìa primaverile) il Chimenti e, aggiunto all'ultimo momento, il Brucini; otto, insomma, cvd.

Giaggiolo viola
"E ora?" sorge spontanea nei presenti la domanda che prelude allo svelamento dell'itinerario maggiolaio. Qualcuno ha un'idea reazionaria: "Perché non si torna dove siamo andati (noi tre) l'altra domenica?". Ragazzi, nessuno s'oppone alla provocatoria idea e così, scarpon scarponi, lasciate le voitures al solito spiazzo moriolese (ché tanto s'abbisogna al nostro scopo) si rifà lo stesso percorso dell'altra domenica e cioèadire: strada di Bramasole e, presso Collebrunacchi: dietrofront! si torna alla auto con due brevi e velleitarie deviazioni (tanto per allungare il brodo). Oè; non vorrei esser frainteso: la passeggiata è stata gradevole, panoramica e confortata da notevoli digressioni (alle quali dettero minore o maggior apporto tutti i soci scarpinatori) vertenti su storia, natura e politica e arricchite da detti celebri, aforismi, sentenze, citazioni latine e dotte disquisizioni. Se si considera che c'era il sole, faceva calduccio e non tirava vento ecco che la giornata iniziò e finì con generale soddisfazione tanto è vero che in due orette tutto era finito.

NOTA: Essendo l'itinerario lo stesso di una settimana fa le foto a ricordo sono poche. Una però che merita è quella di un bellissimo giaggiolo viola che, in compagnia di molti suoi pari, trovammo presso Collebrunacchi e che qui, fotografatolo da vicino, fedelmente rappresentiamo.

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USCITA del 25 Aprile 2011 (Lunedì di Pasqua)

D'accordo che ieri era Pasqua, d'accordo che oggi è Pasquetta. ma insomma mi aspettavo di trovare non dico folla, ma almeno un gruppo di camminatori un pò più nutrito di quell'unico esemplare di Socio della celebre Compagnia che mi aspettava al Piazzale dell'ex-Liceo e che va sotto il nome di Cerbioni.
Processionarie
Ci siamo guardati incerti: "Che si fa?"; "Un c'è più nessuno?"; "Occheoresò?" sperando che l'oriolo, indicante un minuto alle otto andasse indietro. S'era già per prendere drastiche ed inappellabili decisioni (tipo: tornarsene a casa o; impegnarsi in una triste camminatina di ripiego o anche: rimettersi a letto) quando, lemme lemme, toh! ti arriva il Chimenti. Beh, se in 2 siamo solo una coppia di bìscheri, in tre siamo un gruppo; sparuto magari, spartano forse, ma gruppo.
Io e il Cerbioni sulla via di Bramasole
Lasciata l'auto (una sola non solo è bastata: è avanzata) nei pressi di Moriolo, s'è preso la famigerata strada di Bramasole e s'è seguita alla bell'è meglio condendo la camminata con divagazioni etnologiche (incontro con un corteo di processionarie; rinvenimento di una orchidea di campo...) e con fortunose deviazioni su strani ed inauditi sentieri prese d'amblé, per gusto d'avventura.
Insomma, due orette belle piene l'abbiamo occupate e c'è stato anche il tempo di visitare la chiesina di Moriolo.
Alberto Chimenti davanti alla Val d'Egola
Contenti poi per la bella escursione (andate a rivedervi le foto..) e per aver contribuito a salvare l'Ambiente (grazie al Chimenti che, preso da sacro furore ecologista, ha pensato bene di sterminare - da solo! - un'intera tribù di processionarie, una specie di cattivissimi bruchi dediti a turpi e vilissimi attentati ai nostri beneamati pini toscani) non c'è rimasto che salutarci e darci appuntamento ad una prossima volta (sperando d'esser di più).
A presto.

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USCITA del 17 Aprile 2011 (Domenica delle Palme)

Bella giornata: sole! Quanti siamo? 9! (Nove!).
In cammino da Casale a Cusignano
Contiamoci: io e altri otto tra i quali rifulge Alberto Chimenti (per via dell’argentea capigliatura). Ci sono anche (mi par di ricordare): Francesca Brotini (dopo lunga assenza), Barone Ammannati e Panicacci (from SMB), Prof Caciagli con bastone, Cerbioni, quel nostro amico con cane-Gèkke al seguito e, dopo due curve, Brucini automunìto.
Alla Borghigiana solito parcheggio presso i noci. E ora? Oicchessifà? Si va verso Casale.
E così ci arrampichiamo in ombra verso il pianeggiante crinale che occhieggia San Miniato (del quale ci delizia il notevole panorama seppur con torre di Duomo orrendamente fasciata da improvvida - ma utile, si spera - impalcatura verde).
Dopo due o tre bivi, in vista di Cusignano, ecco le prime défaillances: Gekke e padrone di Gekke accompagnati dal Cerbioni, decidono di lasciarci e tornarsene indrìo. Come unico commiato alla sconcertata Compagnia, l’addio del Morandi (vedi *).
L'insolita salita che sale a Marzana
Omaggio a Gékke (Jack)
Noi, ovvio, proseguiamo, e dopo alcune alterne ma facili digressioni fangopratesche, ci ritroviamo quatti quatti su quella strada che, scendendo dal colle appena traversato si dirige verso il Volpaio. Qui ci si accorge, sgomenti, che è troppo presto per tornarcene da dove siamo venuti. O allora? Allora, proprio dall’altra parte della strada che sale a Collebrunacchi si vede una viuzza, sia pure asfaltata, che andrebbe (si dice) a Marzana. Allora via! su per quella, salvo, (e ti pareva!) abbandonarla dopo una curva per sperimentare una salita tutta nuova tra ulivi freschi di potatura e viti ancora spoglie. Un pò di fiatone ma da lassù panorama notevole. Com’è, come non è, eccoci allora al Castello di Marzana dal quale in quattro salti in discesa si arriva alla stradina che, provenendo dal Convìo, ci riconduce, via Gargozzi ed in meno di due ore, alle auto, immobili alla Borghigiana in dolce attesa.
Anche per oggi (ed è Primavera!) è fatta.





(*) Addio del Morandi. Modo di dire per indicare qualcuno che lascia una compagnia senza sdilinquirsi in tanti saluti. Deriva da tale Geppo Morandi ondaiolo, che, nel bel mezzo ad una discussione tra amici tra le una e le due di notte, dopo essersene stato zitto ad ascoltare i discorsi degli altri per tutto il tempo, ad un tratto sbottò dicendo: “Bonanotte, schifi!”. E se ne andò senza profferir altra parola.

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USCITA del 27 Marzo 2011

Alberi esotici a Balconevisi
Beh, la giornata non sembrava proprio eccezionale ma, dando credito alle previsioni meteorologiche del TG, ci siamo diretti fiduciosi verso il solito piazzale di Balconevisi. Da lì, ovviamente, partono alcuni itinerari tra i più gettonati dalla ComBuCam (Acronimo che sta per: Compagnia del Buon Cammino).
Turi e Chimenti presso Collegalli
Questa volta, stante il poco tempo a disposizione di alcuni partecipanti (che erano, oltre a me, il Chimenti, il Turi, Panicacci, Ammanati e Brucini) abbiamo optato per l'itinerario classico che sarebbe: Balconevisi-Collegalli e ritorno per la stessa strada.
Come sempre la passeggiata è risultata piacevolissima e si è conclusa con soddisfazione di tutti i partecipanti.

R.M.

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Bandiere al vento

Si sistema la grande bandiera sulla Rocca.
Alcuni scatti su San Miniato imbandierata col Tricolore in occasione della Festa per l'Unità d'Italia (17 Marzo).
Ecco qui una foto; altre possono essere visionate al link indicato nel riquadro a sinistra.
Saluti a tutti,


Roberto.

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USCITA del 27 Febbraio 2011 (Domenica)

Dopo una settimana fredda sì, ma asciutta e piena di sole, proprio oggi doveva esser brutto tempo!
Beh, così è andata. E noi, duri, siamo usciti lo stesso per la tradizionale classica camminata domenicale. Anzi, stavolta eravamo addirittura in 9, uno in più di domenica scorsa (gli stessi otto più il Turi, reincarnatosi dopo alcuni mesi di assenza).

Questa volta siamo andati vicino a Montebicchieri e da lì, per strada tristemente asfaltata e sotto un cielo uniformemente grigio, a Montopoli.
Dopo aver cinconvallato la cittadina valdarnese passando per il camminamento presso le mura (da qui ha cominciato a piovere) , ce ne siamo tornati alle auto.
Tempo impiegato: ore 2.
NB: Ovviamente le foto risentono del grigiore del tempo e della pioggia incombente. Comunque, a futura meoria, eccone due che illustrano la nostra camminata presso Montopoli e una panoramica della cittadina.















RM.

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USCITA del 20 Febbraio 2011 (Domenica)

Bella giornata, finalmente. Presenti in 7 (mi pare): io, la Brotini (Francesca), il Brotini, Brucini, Ammannati, Panicacci e Barone. Stupore per l'inaspettata e inedita auto del Brotini (prestito della moglie). Dove si va? Facile: giro canonico dalla Borghigiana a Casale, quindi Cusignano, scesa per Cafaggio e, lungo la strada di Volpaio si torna alle auto.
A dir la verità qualche mugugno si è sentito allorché, al termine della spianata per Casale, abbiamo imboccato la salita che porta alla strada bianca che va verso Calenzano. Il motivo? La mai abbastanza vituperata mota che, a dire il vero, non ci aspettavamo in siffatta quantità. Comunque, come Dio vuole, superato indenni e senza le temute defezioni questo ostacolo imprevisto, la strada ci si è fatta improvvisamente assai più agevole.

Al termine della salita "motosa".
Traversato il ridente borgo di Cusignano (chiamato anche "Il villaggio dei bòtoli" per via dell'inaspettata cagnàra che decine di di gole canine hanno inscenato, gioiose, al nostro passaggio) e scesi verso Cafaggio, altro non è rimasto che percorrere a mò di processione la lunga e pianeggiante strada asfaltata che, percorrendo la val del Volpaio, ci ha riportato al punto di partenza in poco più di 2 ore di cammino.



Il borgo di Cusignano

















Pròsit!

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USCITA del 13 Febbraio 2011 (Domenica)

A noi, soci ad perpetuum del GWC (Good Walking Company), l'acqua ci fa un baffo!
Così abbiamo pensato, con una punta di guasconeria e animati da coraggio e sprezzo del pericolo, in 5, allorché alle 8 di stamani, al solito appuntamento, abbiamo riscontrato che il cielo era coperto di nuvoloni neri, il piazzale era tutto fradicio dall'acqua caduta durante la notte e per le prossime ore non c'era da aspettarsi niente di diverso che ancora acqua, ancora pioggia, ancora umidità tendente al fradicio.
"Che ce frega" ci siam detti l'un l'altro, e alla domanda su quale avrebbe dovuto essere la nostra mèta è sorta spontanea da ogni petto la risposta ovvia e predestinata: "A Cigoli! A Cigoli!", intendendo con ciò la banale ma discreta camminata che porta dal Piazzale del Liceo alla piccola località che si affaccia sul Valdarno inferiore.
Così, dimenticate per una volta le auto al parcheggio di partenza, noi 5 (ché tanti eravamo: io, Chimenti, il Barone, il Brucini e il Brotini), ci siamo avviato a passo svelto sperando, in cuor nostro, che almeno per le prossime due ore non piovesse. Invano! L'acqua ci aspettava in un punto imprecisato poco prima del nostro ingresso nella piccola frazione sanminiatese e ci ha accompagnato durante tutto il percorso di ritorno.
Ovvio che foto, in questi casi, non se ne fanno, ed è un peccato ché avrebbero potuto illustrare ai tanti assenti che si può camminare, e bene, anche se piove.

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USCITA del 6 Febbraio 2011 (Domenica)

Dopo alcune domeniche o piovose, o fredde, o poco invitanti, grazie ai buoni uffici dei bollettini meteorologici di tutte le TV, che indicavano per oggi sole, poco vento e temperature miti in tutta la Toscana, ecco che all'appuntamento ci siamo presentati in sette, tutti preparati ad una bella camminata corroborante, aerobica e, perché no?, panoramica (e quindi fotogenica).
Beh, gli ultimi due aggettivi ce li siamo scordati alla svelta; il tempo di realizzare che il sole forse c'era, ma era nascosto da un nebbione inaspettato e umidissimo che rendeva quasi invisibili le case a 100 metri di distanza. 
Foto eclatanti, quindi, nisba. E nemmeno itinerari avventurosi o a rischio-mota. Così, io, Alberto Chimenti, Brucini, Panicacci, il Barone Ammannati, Francesca Brotini ed il Cerbioni, dando retta ad un'idea di quest'ultimo, siamo andati in auto a Corniano e da lì, a piedi per strada bianca e pressoché pianeggiante, passando per Mellicciano, siamo giunti quasi alla tenuta di Meleto. Da qui, dietro front e stessa strada dell'andata. Beh, anche se il cielo era grigio (colpa della nebbia) la camminata è stata lunga (oltre 11 KM) e, se non faticosa, performante, dato che abbiamo camminato per quasi 3 ore.
Casa rurale presso Mellicciano
Foto memorabili non ce ne sono ma comunque alcune a futura memoria sì: tre sono accluse in questo post e le altre nel solito link della Compagnia.

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