dal Settembre 1982 sui sentieri della Toscana...

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USCITA del 14 Gennaio 2010 (Domenica)


La giornata si è subito presentata bene perché dopo le piogge e la neve dei giorni scorsi c'era la probabilità che il maltempo non desse tregua nemmeno per il giorno festivo.

Invece: sorpresa! La giornata, anche in assenza di sole, faceva subito intuire che non sarebbe stata piovosa.
Pioggia no, dunque, ma freddo sì e parecchio, anche.
All'appuntamento eravamo una decina (tra le assenze impreviste quelle del Chimenti e di Giancanio, entrambi "giustificati") che, seguendo il consiglio di Maresco, ci siamo avviati in auto verso la Casaccia (località posta tra La Serra e Palaia), posteggiando in uno spiazzo nei pressi di un fosso.
Da lì, dopo una lunga camminata tutta in pianura di circa 3 chilometri, nei pressi di una sbarra, abbiamo girato a destra dove una salita non troppo impegnativa, ma corroborante, ci ha portato in quota contribuendo, di colpo, a non farci sentire più il freddo intenso.
Al termine siamo entrati in un bellissimo sentiero tutto nel bosco e, dopo una piccola, ma ripidissima salita, siamo giunti nei pressi della località chiamata Agliati.
Da qui, dopo alcune deviazioni siamo scesi di nuovo verso la valle e dopo un'ultima rampa in discesa, dopo che la stradina è diventata improvvisamente asfaltata, siamo scesi nei pressi della Casaccia, dove ci aspettavano le auto per il rientro alle rispettive basi.
FOTO:

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Accademia della Crusca -1-

C'è stato molto da dire, in certi ambienti intellettuali, sull'uso, da parte del redattore di questo blog, del termine "cena conviviale" usato per indicare e segnalare in tal modo l'appuntamento con la classica cena annuale della Compagnia del Buon Cammino.
Si è stigmatizzato in particolare il presunto significato omologo dei due termini, arricciando il naso di fronte all'accostamento, a sentir qualcuno azzardato, sconveniente e non permesso, di due parole pressoché sinonimi l'una dell'altra.
Mi prendo la libertà, in perfetta buona fede di difendere il mio operato; lo ritengo infatti lessicalmente corretto, anzi, correttissimo come cercherò di dimostrare.
"Conviviale" è un aggettivo; significa "inerente al convivio" dove "convivio", parola abbastanza disusata, è un termine di significato equivalente, pur con altra dignità e pregnanza, a "banchetto". Il convivio una volta era in effetti un banchetto un pò particolare, una riunione a base di cibo, ovviamente, ma nella quale non si disdegnava, e anzi si promuoveva, anche un aspetto più ludico e culturale. Nei Convivi, oltre a banchettare (e bene: banchetto significa infatti: "pranzo solenne e sontuoso"), si discorreva anche di cose edificanti, spesso si faceva musica e si declamavano poesie al punto che nei convivi, venivano presentate anche opere letterarie commentate variamente dai presenti.
"Conviviale" esprime anche oggi questo aspetto: un pasto fatto tra commensali accumunati tra di loro da certi interessi comuni (nel nostro caso, l'amore per la natura e le camminate). Nel termine "conviviale" si è anche andato affermando un ulteriore significato; quello di amichevole, pacificamente allegro, disteso. Si usa anche oggi infatti parlare di "Atmosfera conviviale" per indicare il tono amichevole e privo di contrapposizioni violente, che si può ritrovare ad esempio (sebbene raramente) in una Riunione tra Grandi, o in un dibattito, o in una assemblea condominiale (!).
Posto questo, devo dire però che nel termine "Conviviale", come nella sua radice (Convivio) e nel suo sinonimo (Banchetto), non si ritrova alcuna valenza temporale. Il Convivio (o Banchetto) può, se non altrimenti specificato, tenersi in qualsiasi ora del giorno; è la parola "Cena", con il suo ovvio significato di "Pasto serale" che possiede e si fa forza di questo significato.
Ecco quindi che "Cena conviviale" è termine, non solo perfettamente adeguato sotto l'aspetto sintattico-etimologico, ma anche richiesto, in quanto il suo significato preciso di:
"Pasto serale da consumarsi in atmosfera amichevole riservato a persone legate da uno stesso interesse" non avrebbe altrimenti altra possibilità di essere espresso in modo più sintetico e perfetto.

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USCITA del 31 Gennaio 2010 (Domenica)



Smentendo le più nere previsioni ecco che al mattino, al solito appuntamento delle 8, i partecipanti alla classica camminata domenicale si sono trovati davanti la prospettiva di una giornata rigida ma inaspettatamente soleggiata e senza vento.
La Compagnia non era scarsa; nonostante alcune assenze (mancavano molti amici di San Miniato Basso oltre ad Alberto Chimenti) eravamo più di dieci persone all'appello. Ci ha pensato Maresco Martini a programmare un itinerario che risentisse il meno possibile della gran pioggia caduta nei giorni scorsi.
Ecco così che, lasciate le auto in uno spazio opportuno rinvenuto sulla destra della strada asfaltata che dalla Serra va a Palaia, ci siamo messi in cammino. Dopo poche centinaia di metri però, lasciata la strada, siamo saliti a destra salendo verso il crinale che fa da sponda destra alla Chiecina. Siamo entrati quindi in un bosco sempre più fitto (il bosco di Gabbiano) che in certi passaggi si è tramutato in una macchia mediterranea quasi inestricabile.
Scesi di nuovo sulla strada asfaltata (presso il Tesorino) e traversata la Chiecina, siamo saliti sul crinale opposto del torrente. Boschi bellissimi e solitari e alcune vedute notevoli del paesaggio boschivo hanno caratterizzato questa parte di percorso, anch'essa insolitamente avventurosa per il gran numero di tracce, sentieri e stradelli che, senza la guida di Maresco, avrebbero potuto trasformarla in un labirinto dal quale sarebbe stato difficile uscire.
C'è da dire che la scelta dell'itinerario si è rivelata azzeccata non solo per l'originalità del percorso, ma anche per il fatto che, svolgendosi principalmente in un bosco pavimentato dalle innumerevoli foglie cadute questo autunno, abbiamo trovato la temutissima mota solo per brevi tratti.
Dopo un'ultimo tratto (in una località chiamata Casamonti), una ripidissima strada in discesa, divenuta presto asfaltata, ci ha riportato alla strada per La Serra e, in breve tempo, alle nostre auto. L'intera escursione è durata poco meno di due ore.

NB. Il Trionfo di Giancanio.
E' doveroso dare il giusto merito a Giancanio che, in un momento di generale perplessità sulla direzione da prendere di fronte ad un bivio, ha decisamente indicato la strada di sinistra. Occorre dire che la sua indicazione, nonostante l'incredulità generale, si è rivelata esatta e di questo, in un blog che si propone di registrare le attività della Compagnia del Buon Cammino e dei suoi componenti, gliene diamo atto.
Che non si dica più che Giancanio non ha il senso dell'orientamento!

Foto1 In Cammino
Foto2 In Cammino
Foto3 In Cammino
Foto4 Panorama
Foto5 Panorama

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