Accademia della Crusca -1-
C'è stato molto da dire, in certi ambienti intellettuali, sull'uso, da parte del redattore di questo blog, del termine "cena conviviale" usato per indicare e segnalare in tal modo l'appuntamento con la classica cena annuale della Compagnia del Buon Cammino.
Si è stigmatizzato in particolare il presunto significato omologo dei due termini, arricciando il naso di fronte all'accostamento, a sentir qualcuno azzardato, sconveniente e non permesso, di due parole pressoché sinonimi l'una dell'altra.
Mi prendo la libertà, in perfetta buona fede di difendere il mio operato; lo ritengo infatti lessicalmente corretto, anzi, correttissimo come cercherò di dimostrare.
"Conviviale" è un aggettivo; significa "inerente al convivio" dove "convivio", parola abbastanza disusata, è un termine di significato equivalente, pur con altra dignità e pregnanza, a "banchetto". Il convivio una volta era in effetti un banchetto un pò particolare, una riunione a base di cibo, ovviamente, ma nella quale non si disdegnava, e anzi si promuoveva, anche un aspetto più ludico e culturale. Nei Convivi, oltre a banchettare (e bene: banchetto significa infatti: "pranzo solenne e sontuoso"), si discorreva anche di cose edificanti, spesso si faceva musica e si declamavano poesie al punto che nei convivi, venivano presentate anche opere letterarie commentate variamente dai presenti.
"Conviviale" esprime anche oggi questo aspetto: un pasto fatto tra commensali accumunati tra di loro da certi interessi comuni (nel nostro caso, l'amore per la natura e le camminate). Nel termine "conviviale" si è anche andato affermando un ulteriore significato; quello di amichevole, pacificamente allegro, disteso. Si usa anche oggi infatti parlare di "Atmosfera conviviale" per indicare il tono amichevole e privo di contrapposizioni violente, che si può ritrovare ad esempio (sebbene raramente) in una Riunione tra Grandi, o in un dibattito, o in una assemblea condominiale (!).
Posto questo, devo dire però che nel termine "Conviviale", come nella sua radice (Convivio) e nel suo sinonimo (Banchetto), non si ritrova alcuna valenza temporale. Il Convivio (o Banchetto) può, se non altrimenti specificato, tenersi in qualsiasi ora del giorno; è la parola "Cena", con il suo ovvio significato di "Pasto serale" che possiede e si fa forza di questo significato.
Ecco quindi che "Cena conviviale" è termine, non solo perfettamente adeguato sotto l'aspetto sintattico-etimologico, ma anche richiesto, in quanto il suo significato preciso di:
"Pasto serale da consumarsi in atmosfera amichevole riservato a persone legate da uno stesso interesse" non avrebbe altrimenti altra possibilità di essere espresso in modo più sintetico e perfetto.
Si è stigmatizzato in particolare il presunto significato omologo dei due termini, arricciando il naso di fronte all'accostamento, a sentir qualcuno azzardato, sconveniente e non permesso, di due parole pressoché sinonimi l'una dell'altra.
Mi prendo la libertà, in perfetta buona fede di difendere il mio operato; lo ritengo infatti lessicalmente corretto, anzi, correttissimo come cercherò di dimostrare.
"Conviviale" è un aggettivo; significa "inerente al convivio" dove "convivio", parola abbastanza disusata, è un termine di significato equivalente, pur con altra dignità e pregnanza, a "banchetto". Il convivio una volta era in effetti un banchetto un pò particolare, una riunione a base di cibo, ovviamente, ma nella quale non si disdegnava, e anzi si promuoveva, anche un aspetto più ludico e culturale. Nei Convivi, oltre a banchettare (e bene: banchetto significa infatti: "pranzo solenne e sontuoso"), si discorreva anche di cose edificanti, spesso si faceva musica e si declamavano poesie al punto che nei convivi, venivano presentate anche opere letterarie commentate variamente dai presenti.
"Conviviale" esprime anche oggi questo aspetto: un pasto fatto tra commensali accumunati tra di loro da certi interessi comuni (nel nostro caso, l'amore per la natura e le camminate). Nel termine "conviviale" si è anche andato affermando un ulteriore significato; quello di amichevole, pacificamente allegro, disteso. Si usa anche oggi infatti parlare di "Atmosfera conviviale" per indicare il tono amichevole e privo di contrapposizioni violente, che si può ritrovare ad esempio (sebbene raramente) in una Riunione tra Grandi, o in un dibattito, o in una assemblea condominiale (!).
Posto questo, devo dire però che nel termine "Conviviale", come nella sua radice (Convivio) e nel suo sinonimo (Banchetto), non si ritrova alcuna valenza temporale. Il Convivio (o Banchetto) può, se non altrimenti specificato, tenersi in qualsiasi ora del giorno; è la parola "Cena", con il suo ovvio significato di "Pasto serale" che possiede e si fa forza di questo significato.
Ecco quindi che "Cena conviviale" è termine, non solo perfettamente adeguato sotto l'aspetto sintattico-etimologico, ma anche richiesto, in quanto il suo significato preciso di:
"Pasto serale da consumarsi in atmosfera amichevole riservato a persone legate da uno stesso interesse" non avrebbe altrimenti altra possibilità di essere espresso in modo più sintetico e perfetto.
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