Lettera aperta a tutti i compagni (del Buon Cammino, ovviamente)
Dopo aver dichiarato a destra e a manca che questa volta (dopo il forfait di domenica scorsa) non avrei mancato di presentarmi all’appuntamento delle 8, ecco che anche in questa occasione il sottoscritto se ne è rimasto (tormentato da atroci sensi di colpa) a letto.
C’è da dire che era piovuto tutto il pomeriggio del giorno prima e un po’ anche durante la nottata e così, confidando che la pioggia ormai non sarebbe cessata, ecco che mi ero costruito un alibi di ferro (credevo) per giustificare la mia assenza.
Purtroppo il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così, è successo che domenica mattina la pioggia era, inopinatamente cessata ed un pallido solicchio faceva capolino tra le nubi oramai flebili e disinnescate.
Ahò, avevo ormai deciso di restarmene a letto e ,lì sono restato (a letto).
Chiedo venia e domenica prossima cercherò di non mancare anche se la tradizionale alzata di buon’ora (per essere puntuale all’appuntamento) mi accorgo con terrore che, con il passare del tempo mi resta sempre più indigesta. E comunque ci sono anche altre cose che non sponsorizzano la levataccia: sempre meno amici presenti; la perdurante assenza di alcuni personaggi carismatici (Mori, Maresco, Il Prepotente…); l’apertura della caccia che dà una pur minima apprensione (non sarebbe bello esser presi per fagiani; passi per piccioni…) e, ma questo è il meno, il tempo che non aiuta a prendere decisioni del tipo richiesto (alzarsi d’impeto, fare le richieste abluzioni, acconciarsi all’uopo ed uscire fischiettando presentandosi puntuali al solito Piazzale).
Mi scuso pertanto con tutti coloro che erano presenti all’appuntamento della scorsa domenica (saranno stati numerosissimi, suppongo) e mi riprometto di cercar di non mancare in futuro.
Saluti a tutti
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