USCITA del 1 Maggio 2012 (Martedì, Festa Nazionale)
Non mi aspettavo di trovarne poi tanti, disposti alla camminata infrasettimanale, e infatti eccoci solo in 3 (tre!) all'appuntamento ex-liceale. Boh! Si vede che gli altri sono talmente appassionati del Lavoro che non vorrebbero a nessun costo privarsi del piacere di celebrare, dormendo, la loro benemerita passione.
Giancanio nella natura |
Dunque, oltre a me, presenti, abili e arruolati ecco i due arcinemiciamici Alberto e Canio. La mattinata, dopo la pioggia notturna, promette bene e così partiamo per Corniano con la macchina di Giancanio (* vedi nota).
Lasciata l'auto su un lato della strada siamo quindi partiti verso Coiano dove siamo giunti alle ora 9 e 15.
La cagna Gilda, nostra compagna di escursione |
Che si fa? Si prosegue, dice Alberto. Canio nicchia (il cielo, dopo il pallido sole mattutino, si oscura), ma io appoggio la proposta e così, democraticamente, la decisione dell'avanzata, passa a maggioranza (66 per cento).
Fiore azzurro |
Si prosegue sulla strada asfaltata, poi ad un certo punto si entra nel bosco a sinistra e, costeggiando il bel paesino di Castelnuovo Valdelsa si inizia una larga e lunga digressione circolare che ci riporta (ma sono già le 10 e 30) sulla strada per Corniano. Io e Alberto siamo davanti, Giancanio ci segue a 100 metri di distanza, distolto dal conversar con noi, dalla premonizione di succulenti asparagi che, seppur celati nelle alte erbe delle prode, non possono sfuggir certo al cùpido sguardo indagatore elefantesco. Insomma, asparago qui, asparago là, il camminator-gastrònomo riempie sì, il capace sacchetto (da cui previdentemente mai si distacca) di esili e profumatissimi frutti (e cosa, se no?), ma viene distanziato da noi due che, poco propensi alle soste vegetal-alimentari, ma desiderosi piuttosto di giunger a casa prima del prossimo inevitabile diluvio, allunghiamo perentoriamente il passo.
Papavero |
Panorama su Castelnuovo |
Morale: all'auto arriviamo diversi minuti prima di Canio. Lui non si vede. Cominciamo a preoccuparci e a tale scopo interroghiamo gli scarsi frequentatori di quelle zone. Alla fine un impolverato ciclista ci rassicura: "Giancanio? E' dietro. L'ho visto fermo a raccattar gli aspàragi!". E ora che si fa? Ci diciamo, muti, con gli sguardi incréduli. Beh, proseguiamo a piedi, è l'ovvia risposta. Alle 11 e 40 siamo a casa (ognuno nella sua). Telefona Giancanio dicendo che il suo ritardo era dovuto a una non meglio precisata "impellente e irrinunciabile necessità". Gli credo (del resto una tale "necessità" può esser anche il desiderio di farsi una frittata agli asparagi di campo), e subito, poiché è festa civile, civilmente lo perdono.
* La macchina di Giancanio: una di quelle auto chiamate in America One Way Car nel senso che, se ci si monta, si sa quando si parte ma non si sa quando (e se) si torna.
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